martedì 18 dicembre 2007

Cari soci, cari amici


a seguito delle vicende politiche che si sono succedute nelle ultime settimane nel nostro Paese il Circolo della Libertà di Portomaggiore si trova a dover effettuare delle scelte politico-programmatiche importanti per il nostro futuro e per quello dei nostri concittadini.

La politica nazionale impone decisioni e strategie in tempi strettissimi che, spesso, è difficile conoscere preventivamente e anche solo interpretare, ma che, indubbiamente, hanno risvolti fondamentali.

Il nostro Circolo può vantare frequenti contatti diretti con personalità politiche di livello nazionale e quindi conoscere in anticipo l'evolversi della complessa situazione politica italiana, che, però, non segue un corso prestabilito, ma si trova in balia di eventi oramai quotidiani.

Questa incertezza, inoltre, si riflette, nostro malgrado, anche sul territorio comunale, generando incomprensioni e malumori con le forze politiche locali, che, invece, sarebbe opportuno evitare.

Come saprete il nostro Circolo ha la possibilità di diventare la sede del nuovo Partito, il Popolo delle Libertà, consentendoci così, di ampliare i nostri orizzonti politici e istituzionali e di diventare il motore trainante della politica portuense, tempi e modalità, però, devono ancora essere stabiliti.

Sarà nostra cura tenervi informati di ogni evoluzione e novità politica e trascorse le festività natalizie sarà indetta una riunione allo scopo di chiarire ogni eventuale dubbio o perplessità.


Colgo l'occasione per augurare a voi e alla vostra famiglia i miei più sentiti auguri di Buone Feste.


Il Presidente,

Alberto Vacchi

sabato 8 dicembre 2007

Oligopolio politica...


Oligopolio: forma di mercato con pochi ma importanti venditori (offerenti), ognuno dei quali sa che ogni sua decisione avrà influsso sulle decisioni della concorrenza. (fonte Wikipedia)

Le vicende politiche di queste ultime settimane ne sono una dimostrazione chiara: la nascita di nuovi partiti, il formarsi di nuove improbabili alleanze, la condivisione di obiettivi comuni inventati in fretta e furia...tutto all'insegna non del "bene" dello Stato o dei cittadini, ma per mantenere una posizione di dominio politico e di potere personale.
Il ritornello "è tutta colpa di Berlusconi" non è più intonato solo dalla sinistra e dai suoi simpatizzanti, ma ora, viene mutuato anche dagli alleati (o ex tali) del centro destra come giustificazione della loro politica fallimentare. L'unica "colpa" che oggi mi sento di attribuire a Berlusconi è quella di aver svegliato il gigante che dorme...ma quel gigante doveva essersi svegliato da solo già da tempo.
Credo che in questo parapiglia di dichiarazioni, annunci, minacce più o meno velate sia necessario fissare alcuni punti: la Casa delle Libertà per quanto demolita in conseguenza di un irrimediabile indebolimento strutturale (consentitemi la metafora ingenieristica) mantiene ancora solide le sua fondamenta costituite di valori e ideologie liberali, visioni comuni in materia di sicurezza, economia, pensioni, pressione fiscale, ma soprattutto nella condivisione dell'obiettivo che ora appare primario, far terminare al più presto l'agonia del Governo Prodi. Da qui bisogna ripartire per ricostruire una casa nuova più grande e funzionale che consenta una convivenza migliore e la presenza anche di nuovi inquilini. Ognuno di noi dovrebbe farsi un serio e approfondito esame di coscienza invece di voler propinare a tutti i costi la sua verità più vera gettando discredito addosso agli altri.
Il Circolo della Libertà ci è piaciutio proprio per questo, perchè tra di noi nessuno ha la soluzione in tasca e tutti possiamo contribuire paritariamente alla costruzione di un progetto politico importante e realmente innovatore. E per questo il Circolo della Libertà è temuto e avversato da chi, invece, si arroga il diritto di fare politica godendo di una posizione di supremazia non politica ma storica e mediatica.

Enrico Belletti

lunedì 3 dicembre 2007

Il Circolo della Libertà è sceso in...piazza.


Ottima l'affluenza dei votanti per il nuovo Partito popolare della Libertà sotto il gazebo del Circolo. Abbiamo raccolto anche molte pre adesioni al partito in fase di formazione e iscrizioni al Circolo della Libertà di Portomaggiore. Si respirava l'entusiasmo nella gente per il nuovo progetto politico, stanca di questo Governo di chiacchere e giochi di partito e lontano anni luce dai bisogni dei cittadini. La fiducia e il supporto delle persone sono per noi lo stimolo più grande a continuare, infatti saremo presenti in piazza anche nei prossimi week end per continuare a raccogliere le pre iscrizioni, che con molta probabilità attribuiranno il diritto di votare il proprio rappresentante locale del partito che verrà, inoltre, sono gratuite e non sono vincolanti. La volontà di Berlusconi è quella di consentire ai cittadini, attraverso i Circoli della Libertà, di essere parte attiva di questo processo riformatore della politica italiana, per tutti coloro non si riconoscono più nelle logiche della vecchia politica autoreferenziale e immobile. Vieni a conoscerci, incontrerai un gruppo di persone pronte ad ascoltarti che farà tesoro del tuo contributo di idee e opinioni.

sabato 1 dicembre 2007

Silvio ormai la frittata è fatta...

Oggi e domani siamo presenti in piazza con il Circolo della Libertà per raccogliere i pareri dei cittadini in merito al nome da dare al nuovo partito che nascerà dalle ceneri di Forza Italia. Almeno questa era la volontà iniziale di Silvio Berlusconi espressa subito dopo la "rivoluzione del predellino" di Piazza San Babila. Si è parlato di "rovesciamento della piramide", di necessità di "ripartire dal basso" , di eliminare i "parrucconi" e la costituzione dei Circoli va sicuramente in questa direzione. Costituire un nuovo partito è molto più facile che scioglierne uno vecchio, questo è vero, ma non bisogna farsi frenare dai malumori che possono insorgere in chi fino al giorno prima ricopriva ruoli di rilievo nel partito e vorrebbe mantenerli. Se non si supera questo scoglio difficilmente potrà formarsi qualcosa di veramente innovativo. E' chiaro che ora Berlusconi si trova in una situazione politicamente molto complessa, nella quale c'è il rischio di creare scontentezza nei fedelissimi, ma anche delusione in chi ha creduto nel cambiamento, quello vero, fatto di regole e persone nuove e non solo di un nuovo simbolo. La situazione politica è favorevole, da anni non si viveva un malcontento così diffuso in tutti gli strati della popolazione, questo è sintomo che c'è voglia di cambiare e il sentimento di antipolitica si può contrastare solo rendendo partecipi le persone al cambiamento.

martedì 27 novembre 2007

Veltroni emule di Sarkozy?


E' una sensazione che si ha ascoltando le notizie del telegiornale negli ultimi tempi. Tutto cominciò a seguito della morte della signora Reggiani per mano di un rumeno clandestino. Seguì il licenziamento del comandante dei vigili di Roma per aver parcheggiato in zona vietata, ora quello degli autisti di mezzi pubbici per essersi appartati con una prostituta durante il servizio.
Veltroni pare proprio che abbia deciso di usare il pugno di ferro. Il leader del PD, in previsione forse di una futura candidatura alla Presidenza del Consiglio, che potrebbe avvenire molto prima del 2011, sta dando di sè una immagine nuova, molto diversa da quella del Veltroni Sindaco di Roma che conosciamo.
Certo che, nonostante sia comunque apprezzabile questa inversione di tendenza, quella di Veltroni sembra più una brutta copia, svuotata di ogni significato ideologico del programma di Sarkozy piuttosto che una vera e propria catarsi politica. Inoltre, il commento sorge spontaneo, il "nuovo" Veltroni, comportandosi da riformatore di se stesso, sembra essersi dimenticato che l'amministratore della capitale dal 2001 è proprio lui e i suoi concittadini comprenderanno che in realtà sta solo tentando di dare rimedio ad una situazione che proprio lui ha creato.

domenica 25 novembre 2007

Siamo nati già grandi...


Oggi il Circolo della Libertà di Portomaggiore ha debuttato ufficialmente sullo scenario politico locale. Le poltrone del Ridotto del Teatro Concordia non sono state sufficienti a contenere tutti gli spettatori, che comunque hanno sostato in piedi per tutta la durata dell'incontro, più di un'ora e mezza. E' un risultato che nessun partito politico, lista o movimento conseguiva da molto tempo e di questo ne andiamo orgogliosi. Ma il nostro obiettivo è un altro e molto più ambizioso: essere il motore della politica portuense che si identifica nell'area liberale, essere sede di dialogo e confronto tra le forze politiche dell'attuale opposizione, lavorare insieme per presentarci uniti e preparati alle prossime consultazioni amministrative. Ci auguriamo che questi obiettivi (e in parte oggi ne abbiamo avuto dimostrazione positiva) siano condivisi anche dalle altre realtà politiche locali.
Ripensando alla situazione politica portuense di un anno e mezzo fa mi sono convinto ancora di più di una cosa, che l'identificazione precisa di un obiettivo, la predisposizione dei mezzi e la partecipazione di persone intelligenti al progetto da quasi la certezza di raggiungerlo.
Il Circolo della Libertà di Portomaggiore può vantarsi, appena nato, di avere già conseguito un obiettivo importantissimo, che solo 18 mesi fa era considerato come utopico e irrealizzabile da molti, creare una piattaforma comune tra la lista civica Vivi per Portomaggiore e i partiti della ex CdL che alle ultime elezioni amministrative si erano presentati divisi.
E' con questo spirito, allora, che il Circolo della Libertà di Portomaggiore deve lavorare per i prossimi 3 anni, senza mai perdere di vista l'obiettivo, mettendo da parte i personalismi e le tessere di partito.

Enrico Belletti

mercoledì 21 novembre 2007

Presentazione del Circolo della Libertà di Portomaggiore.


Domenica 25 novembre alle ore 10.30 presso il Ridotto del Teatro Concordia avrà luogo la presentazione del Circolo della Libertà di Portomaggiore. Il Presidente Alberto Vacchi esporrà ai presenti gli obiettivi e le linee programmatiche del Circolo. Interverrà inoltre il Dott. Alberto Cavicchi Presidente del Club Liberal di Ferrara e consulente del Comune di Parma. L'invito a partecipare è stato esteso a tutti gli esponenti delle forze politiche locali e alla stampa locale. Al termine della presentazione seguirà un buffet e ai partecipanti sarà data la possibilità di iscriversi direttamente al Circolo.
A pochi giorni dagli avvenimenti che hanno sconvolto lo scenario politico del centro-destra, la presentazione del Circolo di Portomaggiore sarà anche una occasione per tastare il polso della situazione locale. A seguito della demolizione della CdL da parte di Silvio Berlusconi è necessario, infatti, un confronto sereno e costruttivo tra le forze politiche locali, partendo dal presupposto che solo insieme si può vincere alle prossime consultazioni amministrative.

lunedì 19 novembre 2007

E adesso?

Silvio Berlusconi ha sorpreso tutti, forte di oltre 7 milioni di firme, ribaltando lo scenario politico nel centro-destra. Nel giro di 24 ore ha demolito la Casa delle Libertà erigendo, al suo posto, un nuovo contenitore che ha preso il nome di Partito italiano del Popolo della Libertà, che sarà costituito dal già soppresso partito di Forza Italia, dai Circoli della Libertà di Michela Vittoria Brambilla, dai Circoli del Buon Governo di Dell'Utri e da tutti quegli ex "inquilini" della CdL che vorranno starci. Una domanda sorge spontanea a tutti (soprattutto a quelli che vivono di politica)...e adesso? Quale disegno politico ha in mente Berlusconi? Come reagiranno gli alleati? Sono già giunte adesioni dalla DC-Nuovo PSI di Rotondi, "quasi adesioni" da parte de La Destra di Storace, porta in faccia, invece, da AN, UDC e Lega Nord, anche se non sono rimasti immuni dai sommovimenti politici delle ultime ore. Le correnti dei vari partiti, infatti, stanno venendo allo scoperto, minando ancor di più i già fragili equilibri interni. Giovanardi (Udc) si dice interessato al progetto ma Casini lo blocca, An, che più di tutti in questi giorni ha palesato il suo dissenso verso il leader della (ormai ex) CdL ha ammorbidito la posizione pur rimanendo contrario a confluire nel PIL, dello stesso avviso la Lega.

Un anno fa Berlusconi, al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, aveva annunciato la nascita di un nuovo soggetto politico, i Circoli della Libertà. Snobbati da molti e liquidati come fenomeno mediatico di propaganda si sono rivelati invece uno strumento fondamentale per avvicinare le persone comuni alla politica, anche da schieramenti diversi da Forza Italia. Quell'idea all'epoca nebulosa ora risulta chiara: costruire le fondamenta del Partito Unico attingendo da ogni partito che si riconosca nei valori centro-destra, superare i confini ideologici limitati dall'identificazione degli elettori in un simbolo di partito, ma il significato più bello è stato quello di dare l'opportunità ai cittadini di impegnarsi in prima persona nella costruzione di un nuovo progetto e di sentirselo, quindi, in parte anche proprio. Non è più la politica calata dall'alto ma la politica che cresce dal basso. Una svolta epocale nel modo di far politica e non una brutta copia del PD, come dice Veltroni. Il PIL non ha nulla a che vedere col Partito Democratico, che è solo una fusione di interessi tra partiti e che ha come unici obiettivi il sacrificio indolore di Prodi e l' illusione degli elettori della sinistra moderata attraverso la sostituzione di un leader (che leader non è mai stato) con un altro che non lo sarà mai, finchè continuerà il ricatto della sinistra massimalista.

Enrico Belletti

domenica 11 novembre 2007

Senza ossigeno la Fiamma si spegne...


Daniela Santanchè ha annunciato ieri il suo addio definitivo ad Alleanza Nazionale, anche se già da tempo viveva come "separata in casa" nel partito di Fini, per confluire ne La destra di Storace, anche lui ex esponente di AN. Questa fuga di militanti dall'ex MSI deve far pensare molto. A noi, persone comuni, non ci è dato sapere con precisione le motivazioni di questi allontanamenti, anche se pare che la causa principale sia l'eccessiva "gerarchizzazione" nell'organizzazione interna del partito e lo svilimento dei valori e dei principi propri della destra. A settembre ebbi l'occasione di conoscere personalmente l'On. Santanchè durante la kermesse di Mirabello e devo dire che già allora si respirava un'aria molto pesante e anche imbarazzante per chi osservava da fuori. Nessun collega di partito dell' On. Santanchè ha accolto il suo arrivo e presenziato al suo intervento, non c'era dialogo, ma solo gelo. Eppure il vulcano Santanchè ha saputo smuovere gli animi dei presenti, attirare a sè decine di persone che ha accolto tutte con un sorriso, con la disponibilità che la caratterizza.

Nonostante La Russa minimizzi sull'uscita dal partito della Santanchè e la veda, anzi, come una cosa positiva, credo che Alleanza Nazionale abbia subito una grossa perdita, d'immagine e di valore e un'esempio di questo lo si è avuto all'arrivo di Fini accolto dai suoi simpatizzanti con poco entusiasmo e scarsa convinzione e in quell'occasione ci fu qualcuno (che conta) che disse: "Ne prenda atto".

giovedì 8 novembre 2007

Il valore di una Poltrona.


Siamo alle solite! La maggioranza che è minoranza di se stessa ha perso ancora..ovvero i moderati ora radunati sotto il simbolo del PD hanno subito ancora una volta il veto dell'ala più estremista della sinistra, l'unica vera forza di governo, che ha saputo sempre imporsi agli alleati "meno rossi" con il ricatto. Se poteva essere l'occasione per trovare un accordo che si proponeva di risolvere un delicatissimo e sentitissimo problema nell'interesse di tutti i cittadini con la compartecipazione di Governo e opposizione, i comunisti hanno pensato bene di fare le barricate.
Lunedi sera a Porta a Porta erano ospiti Gianfranco Fini, leader di AN e Piero Fassino, esponente del PD, i quali, con sorpresa anche del conduttore, sembravano aver raggiunto un accordo in maniera abbastanza indolore. Le critiche e le proposte avanzate dal Presidente di Alleanza Nazionale al Pacchetto Sicurezza sono state accolte da Fassino in maniera positiva che in quella occasione ha dichiarato pubblicamente di non voler sottostare a modifiche che "annacquassero" i contenuti del decreto. Ma come si sa in Parlamento le cose cambiano e ciò che sembra cosa fatta non lo è più. Gli esponenti comunisti, infatti, hanno reso noto che non sono disposti a discutere alcuna modifica al decreto proposta dalla CdL, (indipendentemente dalla validità o meno dell'emendamento) perchè con il nemico non si dialoga.

Vorrei invitare gli "amici" comunisti a scendere dai monti e a svestire i panni militari. Per loro informazione la guerra è finita nel '45 e in quell'occasione vinse la democrazia sulla dittatura, non i comunisti sui fascisti. Ritengo molto triste che la sorte della nostra Nazione, di fronte a fatti così seri e importanti, sia decisa da uno sparuto gruppo di politici che rappresentano una minima parte della popolazione italiana, prevaricando col ricatto politico, coloro che nel rispetto delle leggi e della Costituzione si esprimono in maniera democratica ed è ancora più triste che la parte politica alleata ceda così arrendevolmente barattando il bene del nostro Paese con la poltrona sulla quale sono seduti.

E.B.

mercoledì 7 novembre 2007

Sicurezza, le bugie della sinistra sulla Bossi-Fini.



Riporto un interessante articolo del Sen. Alfredo Mantovano apparso su l'Occidentale:

Di fronte al tragico fallimento della politica per la sicurezza del Governo Prodi da Sinistra c’è perfino chi ha la sfrontatezza di dire che è “colpa” della legge Fini-Bossi e che è “colpa” del Governo Berlusconi, che non ha provveduto alla moratoria sulla libera circolazione delle persone provenienti dalla Romania.

Inferior stabat agnus… verrebbe da dire. Forse è il caso di ricordare che la legge migliore dà i risultati peggiori se la sua applicazione viene sabotata da chi ha il dovere di rispettarla e se l’azione di Governo si muove nella direzione opposta a quanto è previsto dalla legge.

Da quando Prodi governa e Amato è ministro dell’Interno, costoro:

1. Hanno chiuso tre Cpt per l’identificazione dei clandestini (a Ragusa, a Brindisi e a Crotone). Questo vuol dire che sono state ristrette drasticamente le espulsioni effettive: se si riducono i luoghi nei quali è possibile l’individuazione al fine della restituzione nel paese di origine, i clandestini restano in Italia e si consolida la convinzione che non è possibile procedere alle espulsioni (quindi, ne arrivano altri);

2. Hanno ampliato i ricongiungimenti, andando molto oltre il nucleo familiare e precludendosi la certezza dell’identità; a parte coniuge e figli, come si fa a stabilire che vi è un rapporto di parentela quando si ha a che fare con Stati nei quali non esiste neanche l’anagrafe?

3. Hanno eliminato il visto d’ingresso per i soggiorni brevi, sostituendolo con una semplice autocertificazione. Dunque, non si sa con sicurezza chi è colui che viene per il periodo di tre mesi, ma si sa con certezza che resterà in Italia dopo i 90 giorni senza alcuna conseguenza;

4. Hanno usato il decreto flussi 2006 come sanatoria fittizia per i clandestini che già c’erano, piuttosto che come strumento per far arrivare i regolari dai Paesi di origine;

5. Hanno adottato norme per l’asilo che sono lo strumento per far entrare chiunque;

6. Non hanno varato la moratoria sulla libera circolazione di persone dalla Romania;

7. Non applicano la direttiva UE n. 38/2004 sulla espulsione dei comunitari che non hanno un reddito lecito.

E’ disonesto dire che tutto questo deriva dalla Fini-Bossi. E’ altrettanto disonesto dire che molto sarà risolto dal decreto legge varato dal Consiglio dei ministri due giorni fa. In realtà, quel decreto è poco più che nulla: si limita a spostare i fascicoli delle espulsioni dal tavolo del ministro dell’Interno al tavolo dei prefetti.

In Parlamento sarà necessario presentare emendamenti al decreto medesimo, tesi a eliminare le disposizioni lassiste appena elencate, introdotte arbitrariamente in contrasto con le direttive UE (pur col pretesto di darne attuazione). In quel momento si vedrà chi fa lo sciacallo!

giovedì 1 novembre 2007

Il pacchetto sicurezza e le leggi "ad criminem".

E' una pessima abitudine, quella della politica italiana, di attendere sempre troppo prima di agire concretamente per risolvere un problema. La stessa cosa si è verificata nel nostro Comune in materia di immigrazione, ma altri esempi si possono ricercare nella memoria storica.
E' sicuramente noto a tutti il tragico fatto di cronaca nera accaduto ieri a Roma, l'ennesimo caso di violenza efferata compiuto da un extracomunitario ai danni di un nostro connazionale. E dopo poche ore il Governo, sull'onda emozionale (e per evitare probabilmente ulteriori perdite di consensi) decide di trasformare il cd. "Pacchetto sicurezza" da una serie di disegni di legge in decreti legge immediatamente applicabili. Questo comportamento, però, non è (o meglio non dovrebbe essere) assolutamente "normale": il fatto stesso che si sia intervenuti con un decreto legge dimostra l'esistenza di casi di "necessità ed urgenza" dipendenti in buona parte dalla sottovalutazione e dalla trascuratezza di una serie di problematiche che interessano il nostro territorio da diverso tempo.
La soluzione da adottare al più breve non è tanto la creazione di nuove leggi penali o l'inasprimento delle pene di quelle esistenti, ma una certa e corretta applicazione delle stesse. Inasprire le pene astratte non comporta alcun risultato utile senza la certezza di una applicazione di quella pena in concreto, diversamente si finisce per svilire la funzione specialpreventiva e generalpreventiva.
Per questo il contenuto del Pacchetto sicurezza è solo un tampone, troppo piccolo, alle enormi falle presenti nel nostro sistema di giustizia.
Il "giro di vite" previsto dal Governo riguarda, tra l'altro, la possibilità di espellere anche cittadini comunitari dal territorio italiano, ma le lacune normative e sistematiche che rendono quasi inefficace l'allontanamento dal territorio italiano dei cittadini extracomunitari clandestini si estende anche a questa nuova ipotesi. Ben pochi infatti una volta ricevuto il decreto di espulsione lo ottemperano, con l'aggravante che per i cittadini comunitari il termine per uscire dal territorio italiano non è di 5 giorni bensi di 30. Ancora una volta, quindi, assistiamo alla creazione di leggi propagandistiche ma di dubbia utilità pratica..e purtroppo, ancora una volta, la soluzione del problema viene rimandata..

domenica 28 ottobre 2007

Occidente svegliati!


Ieri sera, presso l'Hotel Duca d'Este di Ferrara, Magdi Allam vice direttore del Corriere della Sera, studioso e scrittore di fama internazionale è stato il protagonista di un incontro organizzato dal Club Liberal e dal Lions Club Ferrara. Nella sala gremita di persone il dott. Allam con la linearità logica ed la semplicità espositiva che lo contraddistinguono e grazie alla sua profonda conoscenza del mondo islamico ha sottolineato, ancora una volta, la nostra inadeguatezza di fronte a questo fenomeno che non deve più essere sottovalutato dalla nostra politica e dalle nostre istituzioni. L'immigrazione scriteriata, senza controlli e limitazioni non solo non comporta nessun beneficio per la nostra nazione, ma anzi, può mettere in serio pericolo la sussistenza dei nostri valori e della nostra identità. Il problema sta proprio in questo, dice Allam, non dobbiamo avere paura della ideologia islamica, anche se fondamentalista, ma prima di tutto dobbiamo temere noi stessi, il nostro lassismo e la nostra superficialità nell'affrontare il problema. Non è sufficiente accettare chiunque e in qualsiasi numero senza chiedere in cambio perlomeno il rispetto delle nostre regole, dei nostri valori, della nostra Storia. Il razzismo si esprime non solo attraverso la discriminazione di un popolo negando il godimento dei diritti, ma anche attribuendo tali diritti unilateralisticamente, senza chiedere poi la contropartita in doveri. Personalmente ringrazio Magdi Allam della sua disponibilità, del suo sacrificio e del suo impegno per il bene comune, ma trovo mortificante e umiliante, come italiano, il fatto che sia un uomo di origini non italiane a doverci spiegare come preservare al meglio la nostra Patria. Questo significa che chi ci governa e chi ci ha governato non ha e non ha avuto assolutamente la cognizione del problema, la volontà e i mezzi intellettivi per risolverlo. Certamente auspico presto altri mille Magdi Allam, ma ancora più urgentemente servirebbe una classe politica altrettanto preparata e pragmatica su questa realtà...nella speranza che non resti solo un'utopia.

Enrico Belletti

lunedì 17 settembre 2007

Usi e abusi del concetto di civicità.


Ha creato scalpore nel mondo politico, meglio, "partitico" la proposta di Beppe Grillo di dar vita ad una serie di Liste civiche che portino un simbolo che certifichi l'adesione di queste al suo modo di pensare e di fare "politica". Ma mentre Grillo aveva ricevuto un forte apprezzamento dal suo pubblico nelle iniziative che l'hanno visto protagonista (Vaffaday in testa...), in quest'ultimo caso, invece, gli stessi suoi sostenitori l'hanno criticato fortemente, accusandolo di venire meno ai suoi principi e propositi di "antipolitico".
Premesso che, volenti o nolenti, chi parla di politica, anche se solo criticandola, fa politica, mi pare che Beppe Grillo, a cui vanno tutti i meriti di grande oratore e trascinatore di masse, questa volta abbia tentato un'impresa più grande di lui, senza interrogarsi non solo sugli effetti che la sua proposta ha suscitato, ma anche e soprattutto, sulle reali possibilità di successo della sua iniziativa.
A parlarvi è uno che ha fatto della "civicità" un suo vessillo politico e che, in parte, condivide anche le basi del pensiero del comico genovese, ma ragiona, forse, con mentalità più aperta e soprattutto realistica.
Una cosa che accomuna il sottoscritto a Grillo è quello di vivere in una Regione "rossa", nel mio caso l'Emilia Romagna, in una Provincia "rossa" e in un Comune "rosso"...anch'io, come lui, sono convinto che i partiti politici (siano essi di destra o di sinistra) non siano, per usare un eufemismo, l'unico bene possibile, e anzi spesso perdano di vista le reali necessità del Paese e dei suoi cittadini, ma Grillo dimentica, forse perchè non conosce bene le piccole realtà locali, che i partiti sono necessari ad una amministrazione comunale per accedere ai livelli superiori degli Enti pubblici, perchè solo un politico che rappresenti un partito può ricevere l'attenzione che merita da un altro rappresentante collocato a livelli superiori.
Il sentimento di antipolitica è reale, non c'è più fiducia nei rappresentanti di partito che spesso vengono scelti non per meriti e capacità ma per fedeltà al superiore di grado, e anzi, l'incapacità è richiesta per non essere messi in ombra dalle nuove leve, ma che ci piaccia o no il nostro Sistema elettorale è basato sulla rappresentanza partitica e forse più che proclamare un'utopica idea di civicità, sarebbe più utile e urgente modificare l'attuale legge elettorale, in maniera tale che siano davvero i cittadini a scegliere quale persona vada a rappresentarlo in Parlamento piuttosto che nella Giunta del Comune di residenza.
Non bisogna cambiare i Partiti ma le persone che li compongono, bisogna interrompere il clientelarismo che uccide soprattutto i piccoli Comuni, bisogna cominciare a pensare al bene del Paese e non al numero delle tessere.
In attesa che ciò accada ai politicanti da strappazzo come me non resta che adeguarsi, creando, nel loro piccolo, le condizioni affinchè questo si avveri. Per questo siamo convinti, e per questo lavoreremo fino al 2011, civici e partiti insieme, con i nostri pregi e i nostri difetti.

sabato 15 settembre 2007

Nuove tasse per nuovi sprechi?

E' impossibile in questi giorni, anche per il più distratto, non sentire imperare le polemiche e i malumori a seguito delle notizie di comportamenti perlomeno "scorretti" di alcuni amministratori ed esponenti politici. Tutti gridarono allo scandalo quando un anziano senatore di AN (se non erro) per potersi presentare in orario ad un dibattito politico presso una rete televisiva, si fece trasportare da un ambulanza fingendo un malore, adducendo come motivazione che non poteva utilizzare altri mezzi, perchè le vie erano bloccate da una manifestazione sindacale. La lezione non è servita, evidentemente, al Governatore della Campania Bassolino che si è fatto trasportare a Capri da una motovedetta per consegnare un premio a Pino Daniele e al Ministro Mastella che per raggiungere più agevolmente l'autodromo di Monza per poter vedere il gran premio di F1 ha usato un volo aereo pagato dai contribuenti. Ovviamente questi sono solo esempi eclatanti, ma non dubitiamo che molti altri fatti di questo tipo avvengano senza essere conosciuti.
Questo per far capire la falsa retorica e il demagogismo di chi (ora da sinistra) dichiara che obiettivo improrogabile del Governo è di diminuire le tasse a fronte di una riduzione degli sprechi nella gestione della cosa pubblica...se questi sono i risultati la strada è ancora lunga. Il costo della gestione dello Stato è quasi il doppio rispetto a quello degli altri Paesi europei, e sinceramente la cosa non mi sorprende affatto: pensiamo anche alla suddivisione degli Enti locali, le Province hanno l'ottima funzione di riuscire a trovare un occupazione ad amici e parenti, esempio emblematico è la Sardegna che addirittura ha scisso alcune sue Province creando così, dal nulla, nuovi posti di lavoro.
L'elenco è ancora lungo e difficilmente potrà mai essere esaustivo: lo stesso indulto, oltre ad essere un provvedimento che premia i delinquenti, comporta un inutile perdita di tempo e di denaro pubblico per quei processi che giungeranno a termine, ma la cui pena, eventualmente comminata dal giudice, non potrà essere inflitta.
Ecco perchè i cittadini sono stanchi di vedersi elevata la pressione fiscale dall'organo centrale e dagli enti locali, per vedere poi gettati al vento o, meglio, nelle tasche di qualche persona fortunata i loro guadagni. Ed ecco perchè una manifestazione di dubbio spessore come il VaffaDay di Grillo ha successo. I politici "veri" devono interrogarsi su questo...prima che sia troppo tardi.

martedì 11 settembre 2007

Buongiorno a tutti, vi saluto dalla Facoltà di Giurisprudenza di Ferrara. Ne approfitto per una piccola pausa dalla stesura della tesi che dovrò discutere il 3 ottobre. Ieri sera si è tenuta la riunione del Comitato politico di Lista (poi vi spiegherò cos'è...ndr) all'interno del quale io ricopro l'incarico di vice presidente e di tesoriere. Si è discusso della creazione del Circolo della Libertà a Portomaggiore, non gradita da alcune parti politiche amiche, e di altri temi che interessano il nostro Comune (PSC, opere di viabilità..ecc.). Da venerdì a martedì prossimi si terrà l'Antica Fiera di Portomaggiore che ha una tradizione di oltre 4 secoli, appuntamento molto sentito dai portuensi ma spesso foriero di delusioni, non solo meteorologiche, e che spesso ha risvolti politici importanti in quanto consente di "attaccare" l'amministrazione di turno per la gestione dell'evento. Con mio grande piacere ritornerà, quest'anno, dopo la pausa dell'anno passato, il Jazz Cafè, punto di incontro ormai consueto per gli amanti della bella musica e del buon vino nella cornice magica della piazzetta ex Duomo. Ora è meglio che torni a scrivere di procedura penale...la data fatidica si avvicina.

lunedì 10 settembre 2007

Tutto iniziò così...


Questo blog è il tentativo, mai andato a buon fine nella mia vita, di tenere un Diario. L'incostanza che mi caratterizza, infatti, mi faceva desistere dall'impresa dopo pochi giorni. Per evitare di illudermi/vi nuovamente, non voglio convincermi/vi che sarà un Diario quotidiano...è sufficiente che sia qualcosa che ci si avvicini il più possibile. Su questo blog vi renderò partecipi della mia umile, blanda, hobbistica e forse inutile attività politica. Vi racconterò del perchè mi sono avvicinato alla politica locale e nazionale e cosa invece mi allontana da essa, vi spiegherò che cosa sta dietro a un Consiglio Comunale e quali sono i piccoli-grandi giochi di potere che avvelenano l'Italia. Questo Blog è dedicato a tutti coloro che pensano che la politica sia solo in televisione e che il potere politico promani dal cielo ai soliti noti per "intercessione divina". Vorrei che chi và a votare lo faccia con coscenza e conoscenza, consapevole dell'importanza di quel gesto. Vorrei che ciascuno di voi si interessi delle proprie realtà locali e non si senta inerme di fronte al groviglio burocratico che accomuna tutte le città italiane piccole e grandi.