lunedì 19 novembre 2007

E adesso?

Silvio Berlusconi ha sorpreso tutti, forte di oltre 7 milioni di firme, ribaltando lo scenario politico nel centro-destra. Nel giro di 24 ore ha demolito la Casa delle Libertà erigendo, al suo posto, un nuovo contenitore che ha preso il nome di Partito italiano del Popolo della Libertà, che sarà costituito dal già soppresso partito di Forza Italia, dai Circoli della Libertà di Michela Vittoria Brambilla, dai Circoli del Buon Governo di Dell'Utri e da tutti quegli ex "inquilini" della CdL che vorranno starci. Una domanda sorge spontanea a tutti (soprattutto a quelli che vivono di politica)...e adesso? Quale disegno politico ha in mente Berlusconi? Come reagiranno gli alleati? Sono già giunte adesioni dalla DC-Nuovo PSI di Rotondi, "quasi adesioni" da parte de La Destra di Storace, porta in faccia, invece, da AN, UDC e Lega Nord, anche se non sono rimasti immuni dai sommovimenti politici delle ultime ore. Le correnti dei vari partiti, infatti, stanno venendo allo scoperto, minando ancor di più i già fragili equilibri interni. Giovanardi (Udc) si dice interessato al progetto ma Casini lo blocca, An, che più di tutti in questi giorni ha palesato il suo dissenso verso il leader della (ormai ex) CdL ha ammorbidito la posizione pur rimanendo contrario a confluire nel PIL, dello stesso avviso la Lega.

Un anno fa Berlusconi, al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, aveva annunciato la nascita di un nuovo soggetto politico, i Circoli della Libertà. Snobbati da molti e liquidati come fenomeno mediatico di propaganda si sono rivelati invece uno strumento fondamentale per avvicinare le persone comuni alla politica, anche da schieramenti diversi da Forza Italia. Quell'idea all'epoca nebulosa ora risulta chiara: costruire le fondamenta del Partito Unico attingendo da ogni partito che si riconosca nei valori centro-destra, superare i confini ideologici limitati dall'identificazione degli elettori in un simbolo di partito, ma il significato più bello è stato quello di dare l'opportunità ai cittadini di impegnarsi in prima persona nella costruzione di un nuovo progetto e di sentirselo, quindi, in parte anche proprio. Non è più la politica calata dall'alto ma la politica che cresce dal basso. Una svolta epocale nel modo di far politica e non una brutta copia del PD, come dice Veltroni. Il PIL non ha nulla a che vedere col Partito Democratico, che è solo una fusione di interessi tra partiti e che ha come unici obiettivi il sacrificio indolore di Prodi e l' illusione degli elettori della sinistra moderata attraverso la sostituzione di un leader (che leader non è mai stato) con un altro che non lo sarà mai, finchè continuerà il ricatto della sinistra massimalista.

Enrico Belletti

1 commento:

Anonimo ha detto...

le firme le ha raccolto la brambilla dispensando doni con i sui argomenti lui e un povero cristo che deve solo evitare di finire in galera .